I sintomi di Omicron “piuttosto diversi” dai ceppi precedenti

Gli scienziati del Regno Unito che stanno studiando le fasi dell’evoluzione della variante Omicron scoperta in Sudafrica e già arrivata con diversi casi nel continente europeo, confermano che i sintomi sono diversi dalle precedenti varianti.

 

Non sono ancora in grado di stabilirne gli sviluppi a lungo termine, in quanto i casi coinvolti siano ancora molto recenti, ma al momento il rischio di contagiosità della variante Omicron è molto più elevato e veloce rispetto a Covid19 e variante Delta.

 

Inoltre, nei pazienti tenuti sotto controllo nel Regno Unito affetti da Omicron si denotano sintomi che assomigliano molto di più ad un’influenza a tutti gli effetti, tra i quali naso congestionato, dolori alla gola a un senso di spossatezza e torpore che coinvolge tutto l’apparato scheletrico, alcuni casi hanno riscontrato anche dei dolori intestinali con correlati effetti collaterali e alla bassa schiena.

 

Sono, quindi questi i sintomi che al momento possono dare il segnale, in caso ci sia il sospetto di essere stati contagiati in qualche modo dalla variante Omicron.

 

Ovviamente, il consulente del governo del Regno Unito intervenuto al programma Today assieme ad un luminare della medicina di Oxford, affermano che la situazione è in continua evoluzione e non ci sono ancora i parametri sufficienti per poter studiare a fondo la sintomatologia della nuova variante scoperta, l’unica cosa certa è la velocità di trasmissione di quest’ultima che può arrivare ad essere addirittura quasi tre volte più veloce nella sua trasmissione in confronto ai precedenti virus.

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