Immunoterapia salva malati terminali di cancro

Nuove frontiere nella ricerca contro i tumori

Per curare efficacemente alcune forme di tumori alla testa e al collo è stata sperimentata con successo una terapia a base di farmaci immunoterapici. In questo modo, è stata superata la cura tradizionale con chemioterapie aggressive che incidono negativamente sulla qualità della vita dei pazienti.

 

Immunoterapia per i malati di cranco

 

Il professor Kevin Harrington, oncologo presso l’Istituto di Ricerca sul Cancro, ha affermato che i risultati sul gruppo di pazienti affetti da tumori alla testa e al collo, che sono stati sottoposti alla immunoterapia, hanno avuto esiti soddisfacenti. Infatti, la combinazione delle immunoterapie nivolumab e ipilimumab potrebbe risultare più efficace rispetto al trattamento standard “Extreme”, in quanto presenta minori effetti collaterali.

 

I risultati delle terapie eseguite su un campione di quasi 1.000 pazienti, sono stati presentati al Congresso virtuale della Società Europea di Oncologia Medica (ESMO) il mese scorso. Dall’applicazione di questa terapia alternativa è emersa una tendenza positiva relativamente alla sopravvivenza per un tipo specifico di cancro della testa e del collo e, in alcuni casi, le persone sono completamente guarite dalla malattia, contrariamente da quanto risultava dalle diagnosi precedenti. Inoltre, i pazienti sottoposti all’immunoterapia hanno riscontrato un minor numero di effetti collaterali rispetto alla chemioterapia “estrema”, con un conseguente miglioramento della qualità di vita.

 

Il professor Harrington ha proseguito dichiarando che, dagli studi e dalle sperimentazioni effettuate, è risultato che l’immunoterapia ha raggiunto la sopravvivenza globale mediana più lunga mai osservata in pazienti con cancro della testa e del collo recidivante o metastatico.

 

Tale sperimentazione non è ancora supportata da significatività statistica, tuttavia i risultati possono considerarsi soddisfacenti a livello clinico. Per avere un quadro più completo, sarà necessario attendere i risultati nel lungo periodo e quindi trarre conclusioni in termini di sopravvivenza in tutti i pazienti dello studio.

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