E possibile prevedere l’esito elettorale con un nuovo modello matematico

Cosa hanno in comune le malattie infettive e le previsioni elettorali? Lo vedremo in questo articolo.

L’assoluta incertezza del risultato va di pari passo con l’importanza di avvicinarsi il più possibile ad esso, perché dall’esito elettorale possono derivare conseguenze anche perenni, modificando in alcuni casi la vita di un numero molto elevato di persone.

 

Da questa riflessione un gruppo di ricercatori Americani si è chiesto se fosse possibile applicare i modelli matematici utilizzati in medicina per lo studio delle malattie infettive alla politica, e nello specifico alle previsioni degli exit polls.

 

Ma vediamo di capire meglio come si è arrivati a questa deduzione.

 

Le malattie infettive sono imprevedibili, influenzate dal contesto in cui si sviluppano e in continua evoluzione. Si fanno pronostici su come potrebbero mutare, si fanno calcoli di probabilità, si utilizzano schemi e grafici. Esattamente come si fa durante le campagne elettorali.

 

In questo ultimo anno siamo stati i protagonisti diretti di tutto questo: il Covid 19, il virus che ci ha cambiato la vita, ci ha portato a confrontarci giornalmente con numeri, percentuali e previsioni.

 

Se ci soffermiamo un attimo a riflettere, il risultato di una campagna elettorale è fortemente influenzato dall’età di coloro che andranno a votare e dal contesto che li circonda, proprio come quando facciamo una previsione di trasmissione delle malattie infettive.

 

Ma per capire se effettivamente un metodo di previsione analogo sia applicabile in medicina e politica, i ricercatori hanno preso in esame i dati delle campagne elettorali senatoriali, governative e presidenziali riportati da Huffpost Pollster per il 2012 e il 2016 e dal Realclear Politics per il 2018.

Il risultato è stato sorprendente, i dati ottenuti applicando modelli matematici usati fino ad ora esclusivamente in campo medico hanno portato ad una lettura previsionale del risultato superiore del 90%.

Il punto di forza di questo modello risiede nella sua semplicità. Facciamo un esempio: un cittadino convinto del suo voto può determinare la scelta elettorale di un cittadino che invece è indeciso, cioè può influenzarlo. La stessa cosa avviene con le malattie infettive: una persona malata può infettare una sana.

 

Ovviamente ci sono una serie di differenze tra i due sistemi da tenere in considerazione, ma nonostante gli studi del modello siano solo agli esordi il tutto risulta essere estremamente incoraggiante.

 

Questa nuova prospettiva previsionale aggiunge un contributo importante alle proiezioni politiche, gli sviluppatori del modello, studenti e insegnanti della Northwestern University sono entusiasti della riuscita del modello e si augurano che il loro lavoro possa fornire maggiore credibilità alle previsioni elettorali.

 

Questa ricerca e il suo risultato così incoraggiante potrebbe fare da apripista all’utilizzo di questo metodo in altri settori, non solo politici ma anche economici e sociali.

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