Il ritiro della calotta del Polo Sud potrebbe innescare reazioni a catena gravissime

La ricerca non solo è preoccupante, ma ha risvolti allarmanti.

Una ricerca mette in evidenza come il ritiro della calotta glaciale potrebbe effettivamente scatenare una grave reazione a catena, provocando danni molto seri. Notizia, tuttavia non del tutto nuova.

Gli ultimi dati sul disgelo in Antartide non fanno ben sperare: in una condizione di aumento delle temperature, il ritiro della calotta glaciale sarebbe in grado di innescare una reazione a catena che potrebbe portare continue piogge monsoniche.

 

La ricerca è stata condotta da un gruppo di scienziati provenienti dalle Università di Exeter, Bristol, Cardiff, Stoccolma e dal Met Office, NORCE e BjerkesCentre for Climate Research. A causa del riscaldamento globale, il continuo disgelo dei ghiacci e la conseguente liberazione del terreno dalla calotta glaciale, provocherebbero un incremento di piogge nell’Antartide. A loro volta, le precipitazioni causerebbero un aumento dello scioglimento dei ghiacciai. Cioè, si verrebbe a creare una disastrosa reazione a catena: più ghiacci si sciolgono, più piove, più ghiacci si sciogliono.

 

Questa reazione a catena è molto pericolosa perché non è possibile prevederne entità, intensità e conseguenze reali. La caduta continua di precipitazioni provocherebbe fratture nei ghiacciai, ulteriori scioglimenti, quindi più acqua dolce finirebbe in mare, depositandosi al fondo in quanto più densa dell’acqua salata. Questo insieme di fattori, a sua volta, farebbe aumentare le temperature marine e causerebbe una modifica delle correnti oceaniche attorno all’Antartide, con conseguenze imprevedibili sul sistema climatico globale.

 

Non si sa, dunque, se le variazioni meteorologiche potrebbero favorire un ulteriore scioglimento o una nuova espansione di ghiaccio: è un fenomeno incerto.

 

La calotta glaciale antartica, infatti, nel corso del tempo è andata incontro a ritiri ed espansioni, a seconda dei cicli astronomici. Attualmente, contiene circa il 90% delle riserve d’acqua dolce presenti sulla Terra e un suo completo scioglimento potrebbe innalzare il livello dei mari di oltre 60 metri.

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